1.1.4 Guida metodologica: Sfide all'inclusione e all'istruzione nel contesto Europeo

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Course: PARTE 1: I fondamenti teorici
Book: 1.1.4 Guida metodologica: Sfide all'inclusione e all'istruzione nel contesto Europeo
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Date: Wednesday, 30 April 2025, 10:25 PM

INTRODUZIONE

Secondo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, articolo 26, tutti hanno diritto all'educazione. Inoltre essa afferma che "L'educazione deve essere diretta al pieno sviluppo della personalità umana e al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e dellelibertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza e l'amicizia tra tutte le nazioni, gruppi razziali o religiosi". In un mondo in rapido sviluppo, segnato dalla globalizzazione e dalla diversità, la questione dell'inclusione e dell'educazione è diventata uno dei punti focali della ricerca, dell'innovazione e della pratica. Infatti, secondo il rapporto dell'UNESCO Global Education Monitoring, l'equità e l'inclusione sono diventate il cuore dell'Agenda 2030. Tuttavia, la distribuzione ineguale delle risorse è ancora prevalente, il successo nel raggiungimento di questi obiettivi è stato finora limitato e colorato di sfide. Alcune di queste sfide derivano da caratteristiche comuni di disuguaglianza, che includono ma non si limitano a disabilità, etnia, lingua, migrazione, spostamento, genere e religione. Altre sono legate a contesti geografici ed economici e, per esempio, alla povertà, tutti fattori che sono stati rafforzati dallapandemia Covid-19.

Questo capitolo esaminerà l'educazione inclusiva (EI) intesa come principio che sostiene e accoglie la diversità tra tutti gli studenti(UNESCO 2017). Si concentrerà su alcune delle principali sfide che sono  prevalenti in Europa, vale a dire la migrazione, la povertà, il giftedness (plusdotazione), i bisogni educativi speciali, la disabilità e la pandemia Covid-19. Per presentare e affrontare alcune di queste sfide, i termini "inclusione" e "equità" devono essere chiaramente definiti facendo riferimento alla Guida UNESCO per garantirel'inclusione e l'equità nell'istruzione (UNESCO, 2017):

L'inclusione è un processo che aiuta a superare le barriere che limitano la presenza, la partecipazione e i risultati degli studenti e delle studentesse 

Migrazione

Negli ultimi anni i fenomeni migratori hanno coinvolto prevalentemente l’Europa. I conflitti per la sicurezza e la crisi economica hannocostretto le persone a trasferirsi in cerca di una nuova vita. Alcuni finiscono come richiedenti asilo e/o nei campi profughi. Altri sono spinti dalla mobilità globale e trovano opportunità di lavoro e si integrano nella comunità. Intere famiglie che provengono da altre culture, etnie, background e credenze religiose ora vivono in Europa e i loro figli studiano nelle scuole locali. Tuttavia, tutti loro affrontano dellesfide non solo per abituarsi al nuovo ambiente, ma anche per essere pienamente inclusi nel processo educativo. Infatti, la migrazione e tutti i suoi aspetti correlati sono considerati uno dei più alti fattori di rischio in termini di esclusione. Questo produce nuove sfide per l'insegnamento, ma anche per la valutazione su cui i pregiudizi culturali possono avere conseguenze di vasta portata nelle carrieredegli studenti nell'istruzione, nell'occupazione e nella vita (Altrichter, 2020). Secondo i rapporti dell'UNICEF e dell'UNESCO, le statistiche relative all'istruzione e alla migrazione sono abbastanza preoccupanti:

  • Nel 2016 28 milioni di bambini e bambine sono rimasti senza casa a causa della guerra,
  • Nel 2017, il 61% dei bambini e bambini rifugiati era iscritto/a alla scuola primaria,
  • Nello stesso anno, solo il 23% degli studenti e studentesse rifugiati si è iscritto/a alle scuole secondarie.

Secondo il Libro Verde, se i sistemi educativi non agiscono per integrare i migranti hanno il potenziale di esacerbare le divisioni etniche, la segregazione e di contribuire allo svantaggio socioeconomico sperimentato da molti gruppi di migranti. (Rashid, Tikly 2010).Ciò richiede un aggiornamento dell'attuale modello standardizzato di scolarizzazione e valutazione, poiché l'obiettivo di equità non èsempre raggiunto e perché secondo i ricercatori, i voti degli studenti sono correlati a categorie di estrazione sociale (Alcott, 2017).Questo problema è ulteriormente rafforzato dal fatto che molti insegnanti non hanno competenze interculturali sufficienti per affrontarele differenze "culturali" (Altrichter, 2020).

Guardando più in profondità, ci sono diversi fattori di rischio/sfide relativi all'inclusione nell’ambito dell’istruzione legati alla migrazione.

Disabilità

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, almeno una persona su dieci nel mondo ha una disabilità. La disabilità non è qualcosa con cui si nasce necessariamente. Una disabilità può essere acquisita nel corso della vita.

Le definizioni di disabilità variano molto non solo da paese a paese, ma anche all'interno dei diversi gruppi una definizione semplice e facile da capire è la seguente: per disabilità si intende una condizione fisica, mentale o psicologica che limita le attività di una persona.

Non ci sono confini alla disabilità. Essa coinvolge le persone indipendentemente dalla loro situazione sociale, etnica, economica ogeografica. Detto questo, dobbiamo prendere in considerazione il fatto che la povertà rende le persone particolarmente vulnerabili,perché condizioni che si verificano con maggiore frequenza nei paesi più poveri, come la malnutrizione, la mancanza o la scarsa assistenza sanitaria, la maggiore probabilità di incidenti in ambienti di lavoro rischiosi o la mancanza di rilevamento precoce di malattiee anomalie sono tra le cause principali che stanno dietro le disabilità.

Le disabilità possono imporre numerose sfide al raggiungimento di una vita produttiva e soddisfacente. Per le persone con disabilità, èspesso difficile accedere a vari servizi sanitari, al lavoro e all'istruzione, a causa di ostacoli nell'ambiente e a causa degli atteggiamenti di altre persone.

Il modello sociale della disabilità è stato creato come un tentativo di cambiare la posizione delle persone con disabilità e di cambiare laprospettiva sia della società che dei gruppi con disabilità verso le disabilità stesse. Secondo il modello sociale, le persone con disabilitàsono viste come tali non a causa delle loro vulnerabilità  (per esempio la sordità o la malattia mentale) ma a causa del fallimento della società nel tener conto dei loro bisogni (Toolkit sulla disabilità l’EDUCAZIONE INCLUSIVA IN AFRICA, 2016). Comprendere che la disabilità fa parte delle normali possibilità della vita umana e che la società deve aspettarsi che le persone con disabilità ci siano e includerle, è una visione a cui anche InCrea+ aderisce e a cui sta cercando di contribuire attraverso metodi artistici nell'educazione scolastica. Il modello medico non può fornire alle persone con disabilità l'accesso all'intera gamma di opportunità educative, lavorative, sociali e di altro tipo, così come pari opportunità di vita.

Considerando che un'educazione adeguata è il primo passo che deve essere garantito per migliorare le possibilità di una vita equa e soddisfacente, qui presteremo particolare attenzione all'inclusione nell'educazione scolastica di qualità. Il primo trattato sui diritti umani a richiedere tale educazione è la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità che fissa i requisiti nel suo articolo 24: Istruzione.

Povertà, sfide finanziarie e digitalizzazione

Un'altra sfida sia all'accesso all’istruzione che all'inclusione, è la povertà. La povertà è intrinsecamente legata a un'ampia varietà di problemi che direttamente o indirettamente influenzano l'istruzione e i relativi risultati: fame, mancanza di casa/rifugio, accesso alle cure mediche, sicurezza, e  molti altri.

Figure 2. Dati europei sui rischi di povertà  https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Children_at_risk_of_poverty_or_social_exclusion#:~:text=In%202019%2C%20an%20estimated%2022.5,aged%2065%20years%20and%20over).

La soglia di povertà ufficiale è di 1,25 dollari al giorno. Secondo Pritchett (2006), l'idea era di rendere questo livello così basso che sarebbe stato impossibile discutere o dissentire sullo stato finanziario di chiunque vivesse con una tale somma. (Armstrong, 2009) Tuttavia, in Europa, le persone possono vivere con una maggiore disponibilità economica ed essere ancora considerate povere. Le statistiche mostrano cifre abbastanza preoccupanti in relazione ai bambini a rischio di povertà o di esclusione sociale.

Ci sono diversi effetti critici della povertà che sono stati selezionati per essere discussi in questo capitolo. In primis è importante considerare il fatto che le scuole stesse affrontano sfide finanziarie che ostacolano la loro capacità di fornire un'educazione inclusiva.

Come menzionato nella sezione precedente, gli investimenti in ristrutturazioni e adattamenti degli edifici scolastici che garantisconol'accessibilità alle persone con disabilità fisiche sono spesso limitati o inesistenti. Ascensori, ringhiere, bagni per persone con disabilitàsono spesso troppo costosi per la scuola, soprattutto nelle aree più povere e remote, il che toglie direttamente la possibilità a questibambini e bambine di avere accesso all'istruzione in quel particolare istituto.

Nel caso di alcuni bisogni educativi speciali (BES), l'ambiente può avere un effetto sia positivo che negativo sul loro benessere, sulla capacità di concentrazione, ecc. Gli adattamenti delle aule scolastiche, le dimensioni delle classi e il personale aggiuntivo richiedonoanche finanziamenti che spesso sono insufficienti, quindi l'inclusione di questi studenti e studentesse raramente può essere pienamente realizzata. Il personale scolastico sta affrontando molte sfide per occuparsi di famiglie “diverse” e alunni ed alunne con disabilità. Le capacità umane ed economiche inadeguate sono di solito i fattori trainanti di questo problema. C'è stato un gran numero  di casi riportati in cui bambini e bambine su sedia a rotelle o con BES non hanno la possibilità di ricevere istruzione in una certa scuola,quindi devono essere istruiti a casa (il tasso è particolarmente alto nelle aree remote), con diversi gradi di successo.

Bambine e bambini plusdotati (Giftedness)

Ogni anno scolastico inizia con la pianificazione e l'organizzazione. Insegnanti, genitori, studenti e studentesse cercheranno di valutareil procedere dell’anno scolastico. C'è però un gruppo di alunni e alunne che probabilmente attirerà meno attenzione del solito e questi sono studenti e studentesse dotati ovvero talentuosi, creativi e innovativi e allo stesso tempo ma inspiegabilmente ignorati nel lorobisogno di imparare in un modo particolare.

Studenti e studentesse dotati apprendono in modi diversi e più avanzati. L'apprendimento rappresenta la conversione dell'informazione in conoscenza, che viene poi elaborata, scomposta o riorganizzata in vari modi. Gli studenti e le studentesse dotati/e imparano di più inun dato periodo di tempo rispetto ai coetanei. Formano anche una conoscenza più ampia, più dettagliata e differenziata di un argomento. Inoltre, non basano le loro conclusioni su affermazioni esplicite, come avviene di solito, ma piuttosto su prove eragionamenti. Combinare la conoscenza ricevuta da più di una fonte porta alla costruzione di una teoria intuitiva, che non è necessariamente corretta, ma che può essere convalidata, cambiata o rifiutata se si rivela sbagliata.

Se si considera la giftedness dal punto di vista della sua manifestazione in classe, possiamo identificare bambini e bambineverbalmente dotati, che traggono conclusioni sulla direzione dell'insegnamento e lasciano l'impressione di essere in anticipo su ciò che succede in classe; e bambini e bambine visivamente-spazialmente dotati, che formulano concetti più laterali o creativi, che spessosono sorprendenti e mettono in discussione il processo o l'approccio dell'insegnamento. Questi ultimi spesso non hanno successoaccademico o sociale, quindi rientrano nella categoria considerata doppiamente “eccezionale”.

Minacce dal COVID-19

L'11 marzo 2020, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che il virus causato dalla Sars-CoV-2 potrebbe caratterizzarsi come una pandemia. In questa situazione insolita e strana, le scuole hanno dovuto ridimensionare e sospendere le attività per ridurre i rischi di infezione. La pandemia ha dato a tutti la possibilità di capire meglio come le disuguaglianze sociali possano manifestarsiall'interno del settore educativo.

Come menzionato da Lambert e collaboratori (2020) nell'articolo COVID-19 as a global challenge: towards an inclusive and sustainable future (p. e312)COVID-19 ha portato anche una crisi dell'istruzione. I governi di tutto il mondo hanno temporaneamente chiuso le scuole nel tentativo di rafforzare la distanza sociale e rallentare la trasmissione virale. L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) stima che il 60% della popolazione studentesca mondiale sia stata colpita, con 19miliardi di studenti e studentesse fuori dalla scuola in 150 paesi. Gli studi hanno dimostrato che la perdita di accesso all'istruzione non solo diminuisce l'apprendimento a breve termine, ma aumenta anche i tassi di abbandono a lungo termine e riduce le futureopportunità socioeconomiche.

Conlcusione

Ci sono numerose sfide educazione inclusiva a livello globale. La maggior parte di esse si possono trovare anche in Europa. Questocapitolo ha cercato di esaminare alcuni dei rischi prevalenti per l'attuazione dell'EI, alcuni dei quali il progetto InCrea+ affronteràdirettamente.

La migrazione è stata individuata da ricercatori, ricercatrici e insegnanti come una delle sfide prevalenti all'inclusione, con tutti i suoi aspetti che presentano diversi tipi e gradi di rischio. Considerando le barriere culturali, religiose, di genere ed etniche legate alla migrazione, così come la discriminazione e gli stereotipi che ne possono derivare, e senza dimenticare le implicazioni per la salute mentale, possiamo tranquillamente sostenere che la migrazione è una questione complessa per EI (educazione inclusiva).

Le disabilità rappresentano un'altra grande sfida per l'EI, sia considerando disabilità fisiche o mentali o studenti e studentesse con bisogni educativi speciali, lo spettro delle sfide è abbastanza vasto e varia a seconda del contesto, della disabilità e spesso dellecondizioni economiche. Infatti, quando si considerano le finanze, si è scoperto che la povertà è direttamente collegata all'esclusione nei contesti educativi. Questo deriva dalla mancanza di strutture e di investimenti negli ambienti degli studenti, dalla formazioneinsufficiente degli insegnanti, dall'aumento delle spese, dai trasporti, dall'assistenza sanitaria e da molti altri fattori.

Giftedness e talent, due aspetti precedentemente discussi in questo capitolo, sono due situazioni che comportano una sfida all'inclusione alla quale il progetto InCrea+ si propone di far fronte. Il loro modo di apprendere e i loro bisogni, differiscono dal resto della classe e spesso non sono presi in considerazione in modo adeguato. Il modello "one-fits-all" non è adatto ai bambini e bambine "gifted", diventando così un ostacolo all'inclusione.

Tutte le sfide di cui sopra, sono state rese più forti dalla pandemia di Covid-19. Possiamo davvero vederlo ora che il divario si sta allargando a causa di tutti i rischi e le barriere che vengono a galla e diventano ancora più difficili da superare in un ambiente diallontanamento sociale  e di educazione online. Ciò che sarebbe davvero fondamentale per progredire nel raggiungimento dell'inclusione nell'educazione sarebbe la formazione degli e delle insegnanti e il miglioramento delle risorse e delle strategie a lungotermine per affrontare le sfide e prevenire i rischi.