1.2.4 Guida metodologica: Le competenze del 21° secolo e l'Educazione Inclusiva

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Course: PARTE 1: I fondamenti teorici
Book: 1.2.4 Guida metodologica: Le competenze del 21° secolo e l'Educazione Inclusiva
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Date: Wednesday, 30 April 2025, 7:59 PM

INTRODUZIONE

Il presente capitolo tratterà le competenze del 21° secolo che si riferiscono generalmente a competenze di alto livello e alle conoscenzeche gli studenti e le studentesse devono sviluppare per avere successo nell'era dell'informazione. Queste competenze sono richieste nei contesti educativi, da dirigenti d'azienda, nel mondo accademico e dalle istituzioni governative nella società e nel mondo del lavoro del 21° secolo. Inoltre, il capitolo affronterà questioni relative all'educazione inclusiva.

Mentre l'educazione è un fenomeno in rapida crescita nell'era dell'informazione in cui viviamo; il fatto che tutti abbiano accesso all'educazione rappresenta un importante indicatore del livello di sviluppo di un paese. D'altra parte, l'educazione è uno strumento importante per la politica e l'economia mondiale con la funzione di far crescere il numero di lavoratori qualificati. Grazie ai cambiamenti sociali, l'educazione ha cominciato a essere considerata come un diritto di cui tutte le persone dovrebbero beneficiare, senza alcunadiscriminazione (Akçamete, Büyükkarakaya, Bayraklı & Yıldırım, 2012).

Secondo l'UNESCO (2014), l'educazione inclusiva è definita come "un processo per affrontare e rispondere ai diversi bisogni di tutti gli studenti e le studentesse, attraverso l'aumento della partecipazione all'apprendimento, alle culture e alle comunità, nonché la riduzionedell'esclusione nei contesti educativi."

COMPETENZE DEL 21° SECOLO

2.1.1.  Il contesto di sviluppo delle competenze del 21° secolo

È difficile prevedere che tipo di lavoro svolgeranno in futuro gli attuali bambini di prima elementare. Tuttavia, è già chiaro chedovranno usare il loro pensiero critico, valutare obiettivamente le informazioni ricevute, generare idee originali, essere in grado di lavorare in una squadra, imparare costantemente, così come  cambiare e analizzare sé stessi.

Come si può vedere, il mondo moderno sembra essere instabile, dinamico ed esigente. Il ritmo di vita sta aumentando e ci costringead essere attivi, aperti e pronti al cambiamento. Affrontiamo la sfida di entrare efficacemente in un mondo di relazioni, connessioni e soluzioni complesse. Niente è semplice, niente è ovvio e inequivocabile. I metodi conosciuti non sempre funzionano, e le soluzionitramandate di generazione in generazione si rivelano spesso inefficaci.

Sempre più spesso ci sentiamo confusi e abbiamo paura di come riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi in questa realtà. Come ce la faranno i nostri figli e figlie? Possiamo aiutarli in questo compito? Naturalmente rivolgiamo la nostra attenzione alla scuola(ampiamente intesa – dalla scuola dell’infanzia all'università) e al personale docente che vi lavora. Dopo tutto, ci sono esperti nella scuola, persone che sono pronte a sostenere lo sviluppo, allargare gli orizzonti di pensiero e aiutare a padroneggiare nuove abilità utili. Ma la domanda è: l'insegnante stesso è pronto a superare questa sfida? Ha le competenze per educare bambini e bambine, ragazzi e ragazze nelle direzioni attualmente desiderate? Sfortunatamente, la risposta a tale domanda non è ovvia e univoca.

Prima di accettare o rifiutare questo approccio, è utile rispondere alle seguenti domande:

Quali sono le competenze chiave e da quali norme sono sostenute nel dibattito sull'educazione e lo sviluppo?

Qual è la capacità della scuola di rispondere efficacemente al bisogno di sviluppo delle competenze di bambini, bambine e ragazzi e ragazze?

Quali ostacoli effettivamente rendono difficile questo processo o addirittura impossibile?

Che ruolo ha l'insegnante in questo senso? Come viene preparato a questo?

Le attuali attività educative relative alle competenze chiave si basano sulla raccomandazione del 22 maggio 2018 del ConsiglioEuropeo sulle competenze chiave per l'apprendimento permanente.

Tuttavia, il dibattito su queste competenze è stato sollevato dall'Unione Europea molto prima, nel 2006, quando i paesi dell'UnioneEuropea hanno adottato una raccomandazione sulle competenze chiave per l'apprendimento permanente. Il Consiglio (2018) ha messo in evidenza che "le competenze chiave sono quelle a cui tutti necessitano di essere formati - realizzazione e sviluppopersonale, occupazione, inclusione sociale, stile di vita sostenibile, vita di successo in una società pacifica, gestione sana della vita ecittadinanza attiva". Sono state sviluppate considerando una prospettiva di apprendimento permanente, dalla prima infanzia all’apprendimento lungo tutto l’arco di vita, attraverso l'apprendimento formale, informale e l’autoformazione in tutti i contesti, compresa la famiglia, la scuola, il posto di lavoro, il quartiere e la comunità. È fondamentale sottolineare che tutte le otto competenze identificate dal Consiglio sono ugualmente importanti e ciascuna di esse è significativa per una vita di successo nella società.

2.1.2. The 21st century skills according to the European Council

Partendo dal presupposto che non si tratta di una classifica, nessuna è più importante delle altre in quanto abbiamo bisogno di tuttequeste competenze per essere efficaci di fronte alle sfide del XXI° secolo. Il Consiglio Europeo (2018) ha identificato otto competenze chiave:

Competenza alfabetica

Competenza linguistica

Competenza matematica e in scienze, tecnologia e ingegneria

Competenza digitale

Competenza personale, sociale e di imparare ad imparare

Competenza in materia di cittadinanza

Competenza di iniziativa e imprenditorialità

Consapevolezza culturale e competenza di espressione.

Figura 1. Mappa su come/dove acquisire le competenze del 21° secolo

"Come i radicali cambiamenti del 21° secolo ci indicano, l’umanità sta entrando in una fase di crisi, che, sia nella vita sociale che in quella personale, significa una cosa semplice: una situazione per la quale non abbiamo soluzioni preparate. Creare soluzioni nuove, non convenzionali e non preparate richiede una creatività che deve essere incoraggiata".

Alcune competenze essenziali del 21° secolo citate in varie fonti sono: creatività, pensiero critico, problem solving, comunicazione, collaborazione. La creatività è spesso descritta come la capacità di agire in situazioni senza una soluzione nota. Il processo creativo combina domande, esplorazione e immaginazione intuitiva, creando collegamenti anche tra elementi apparentemente incompatibili.Insieme alla giocosità e alla sperimentazione, le abilità tecniche, la perseveranza, il fallimento e la tolleranza dell'incertezza giocano qui un ruolo importante. La creatività include anche la capacità di lavorare in squadra.

Nel secolo scorso, la competenza era indicata dal solo fatto di avere un titolo di studio, e questo era sufficiente per mantenere un lavoro a vita. Nel 21° secolo, è chiaro che le conoscenze dovranno essere costantemente aggiornate, le competenze esistentirafforzate e quelle nuove apprese per essere in grado di guardare apertamente e criticamente ai cambiamenti in corso e per adattarsicon successo a un mercato del lavoro in evoluzione.

Secondo Laužikaitė (2010), presidente dell'associazione "Kūrybinės jungtys" (Connessioni creative), il pensiero critico è più rilevante ora che mai. Ogni giorno ci troviamo di fronte a situazioni in cui dobbiamo scegliere quali informazioni possiamo definire “giuste” evitando di diventare una vittima delle fake news. "Non essendo in grado di pensare criticamente e mettere in discussione le informazioni che riceviamo, stiamo diventando più vulnerabili e più facili da manipolare", dice l'esperto di apprendimento creativo.

Altre abilità altrettanto importanti sono la leadership e la crescita personale. Queste sono le competenze che aiutano a capire eripensare chi si è, cosa si desidera. Sono competenze che aiutano a imparare costantemente, a crescere, a raggiungere obiettivi e adassumersi responsabilità. Gli esperti e le esperte di apprendimento creativo raccomandano di parlare ai bambini di cosa sia ilsuccesso, la felicità, se si sentono felici, cosa li rende felici e perché. Questi argomenti possono essere discussi con i bambini e le bambine molto prima di quanto  sembri.

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD, 2005) afferma che migliorare la qualità della formazione per insegnanti è un cambiamento sistematico che probabilmente porterà a un migliore rendimento scolastico.

Dobbiamo parlare di sistemi educativi responsabili e flessibili che rispondano ai bisogni educativi di ogni persona. Uno dei criteri più significativi è lo sviluppo della capacità di apprendere, che è inseparabile dall'idea di apprendimento permanente. Per raggiungere l'obiettivo di un'istruzione inclusiva, equa, di alta qualità e dell'apprendimento permanente per tutti, dovremmo prestare ancora piùattenzione allo sviluppo della ricerca, della tecnologia e dell'innovazione, e ad una più stretta cooperazione nazionale e internazionale.

È importante costruire un ponte tra le abilità umane e la saggezza. Le abilità possono essere allenate e si migliorano molto rapidamente. E la saggezza deriva dall'esperienza.

2.1.3.  Le competenze del 21° secolo e l'apprendimento permanente

Le competenze del 21° secolo permettono agli individui di rispondere alle esigenze dell’epoca in cui vivono, di sopravvivere e di essere produttivi. Esse possono essere acquisite in gran parte attraverso l'educazione. In questo contesto, la scuola primaria è un passo educativo fondamentale e importante nell'acquisizione di tali competenze e i programmi didattici guidano questo processo.

Secondo Beers (2011), il 21° secolo è considerato l'inizio dell'era digitale con una crescita senza precedenti della tecnologia e quindi con il boom dell'informazione. Nuove tecnologie e strumenti si rinnovano e migliorano costantemente quasi senza interferire con lanostra vita quotidiana.

Parallelamente a questo cambiamento, nel 21° secolo, le abilità che le persone dovrebbero padroneggiare nella vita lavorativa, come cittadini civili, e per la propria auto-realizzazione, differiscono considerevolmente rispetto a quelle del 20° secolo. Anche leaspettative nei confronti delle persone sono diverse (Dede, 2009; Wagner, 2008). Ci si aspetta che le persone della nostra epocasiano in grado di adattarsi ai rapidi cambiamenti e sviluppi, di usare le informazioni ottenute a proprio vantaggio, e di conseguenza, di avere un posto nella società, di prendere le giuste decisioni, di essere produttivi, e di avere le abilità necessarie per vivere nellasocietà.

Le competenze del 21° secolo che esprimono abilità di alto livello e capacità di apprendimento che devono essere sviluppate per avere successo nell'era dell'informazione sono le competenze che includono sia le conoscenze che le abilità ed emergono fondendoquesti due concetti (Dede, 2009).

Molte istituzioni o organizzazioni hanno classificato le competenze del 21° secolo in modi diversi (come sopra menzionato). Belet Boyacı e Atalay (2016) sottolineano che le competenze del 21° secolo sono classificate come apprendimento e aggiornamento, vita e carriera, informazione, mass media e competenze tecnologiche in P21 (Partnership for 21st Century Skills, 2009). Pensiero creativo, comunicazione efficace, alta produttività, alfabetizzazione digitale in NCREL (North Central Regional Education Laboratory,2003). Creatività e innovazione, pensiero critico, problem-solving e decision making, comunicazione e collaborazione, cittadinanza digitale, applicazioni e concetti tecnologici, ricerca e conoscenza fluida nella ISTE (International Society for Technology Education,2007).  Interazione con gruppi eterogenei e uso di strumenti tecnologici nell'OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development, 2005). 

Dalle seguenti classificazioni emerge che la creatività, il pensiero critico, la capacità di collaborazione e la capacità di risoluzione dei problemi sono presenti in tutte le classificazioni delle competenze del 21° secolo.

La Partnership P21 (2009), suddivide le competenze del 21° secolo in tre categorie: competenze di apprendimento eaggiornamento, competenze di vita e di carriera, e competenze di informazione, media e tecnologia. Le abilità di apprendimento e di aggiornamento consistono nella capacità di risoluzione dei problemi e nel pensiero critico, nella collaborazione e nella comunicazione, nella creatività e nelle abilità di aggiornamento.

Le abilità di vita e di carriera consistono in: flessibilità e capacità di adattamento, iniziativa e autonomia, abilità sociali e interculturali, abilità di leadership e responsabilità. Le abilità informatiche, media e tecnologia consistono in: alfabetizzazione informatica,alfabetizzazione mediatica e abilità di informazione, comunicazione e competenza tecnologica (alfabetizzazione tecnologica).

Considerando che le competenze che gli individui hanno bisogno di sviluppare per vivere e adattarsi nella società possono essere acquisite solo attraverso l'educazione, si può affermare che crescere adulti che possano soddisfare le richieste del 21° secolo e affrontare i problemi dell'epoca odierna sia una necessità (Tutkun, 2010).

Anche se gli individui possono acquisire le competenze del 21° secolo attraverso l'istruzione a tutti i livelli educativi, dalla scuola primaria all'istruzione superiore, è considerato importante che queste competenze siano fornite agli studenti e alle studentesse soprattutto a partire dalla scuola primaria dato che essa rappresenta un passo molto importante nel porre le basi delle competenze che gli individui useranno nella loro vita, come prendere decisioni, pensare in modo autonomo, risolvere problemi e avere un pensiero critico (Silva, 2009).

Nel 21° secolo, è molto importante crescere individui che non solo siano in grado di accedere alle informazioni, ma che possano anche produrre conoscenza, cooperare e lavorare in gruppo, assumersi responsabilità, essere in grado di comunicare in modalità verbale e scritta, pensare, essere creativi, flessibili, ricercare ed essere competenti nella risoluzione dei problemi. È possibile per studenti e studentesse crescere cognitivamente, socialmente ed emotivamente solo se possono comunicare in maniera efficace, sviluppare leloro competenze linguistiche e usare la loro lingua madre correttamente e con le proprie particolarità. Queste competenze sono in linea con quelle del 21° secolo.

Figure 2.Competenze fondamentali e temi del 21° secolo (www.21stcenturyskills.org)

Il grafico proposto dalla piattaforma P21 grazie ai contributi di insegnanti, accademici e leader del mondo del lavoro; presenta le competenze che gli alunni e le alunne del 21° secolo dovrebbero acquisire e gli argomenti utili da apprendere, così come i sistemi che possono essere utilizzati per sostenere queste competenze. Le sottocategorie delle competenze sono elencate come segue:

1. Capacità di apprendimento e innovazione

  • Creatività e rinnovamento
  • Pensiero critico e problem solving
  • Comunicazione e cooperazione

2. Informatica, media e competenze tecnologiche

  • Alfabetizzazione informatica
  • Alfabetizzazione mediatica
  • Alfabetizzazione sulle Information and Communication Technologies (ICT)

3. Competenze di vita e lavoro

  • Flessibilità e capacità di adattamento
  • Imprenditorialità e auto-orientamento
  • Competenze sociali e interculturali
  • Produttività e responsabilità
  • Leadership e responsabilità

In questa lista, le competenze di "comunicazione, adattamento e innovazione" costituiscono lo scheletro principale delle competenze di cui le persone del 21° secolo avranno bisogno. La ragione è che si sta formando un nuovo mondo, dove la tecnologia si sta sviluppando rapidamente e occupa sempre più spazio nelle nostre vite. I progressi tecnologici accorciano le distanze e aumentano la velocità di ogni tipo di comunicazione e produzione. Tra questi equilibri mutevoli, per avere successo è importante sapersi adattare velocemente alle novità.

Per quanto riguarda la capacità di adattamento, essa è facilitata dalla comunicazione. Le risorse a cui possiamo accedere grazie all'informatica stanno aumentando. Internet sta diventando un bacino di informazioni. Ottenere l'informazione giusta senza affogare in questo bacino è reso possibile dall'alfabetizzazione informatica. Inoltre, questo nuovo mondo in costante cambiamento si aspetta che si produca costantemente, e soprattutto che si producano novità. Per questo, la capacità di innovazione sarà una competenza indispensabili per gli uomini e le donne  del domani.

Tutte queste competenze che ci si aspetta di acquisire nel 21° secolo sono strettamente legate al costrutto di apprendimento permanente nel suo complesso. Continuare le attività di apprendimento permanente per sviluppare le conoscenze e competenze legate alle abilità personali, civiche, sociali e/o occupazionali sarà un approccio appropriato alle esigenze dell'epoca.


EDUCAZIONE INCLUSIVA

2.2.1.  Introduzione all'educazione inclusiva

Mentre i paesi cercano di rafforzare i propri sistemi educativi, continuano le difficoltà rispetto alla capacità di coinvolgere tutti gli studenti e le studentesse in questo processo e assicurare che ogni individuo abbia pari opportunità di sviluppo educativo. L'istruzione come diritto umano fondamentale è sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Nell'ambito della dichiarazione, essa è considerata importante per "combattere la povertà globale, migliorare la salute e permettere alle persone di svolgere un ruolo attivo nelle loro società". L'educazione inclusiva è, semplicemente, il diritto fondamentale che tutti abbiano accesso all'educazione senza discriminazione. (UNESCO, 1994;  Stubbs, 2008; Haug, 2017).

L'educazione inclusiva è una filosofia che unisce studenti, studentesse, famiglie, educatori, educatrici e membri della società con loscopo di accettare, appartenere e creare comunità all’interno della scuola. (Salend, 2011).

Lo scopo principale delle pratiche educative inclusive è quello di eliminare l'esclusione e la discriminazione che possono nascere da pregiudizi e atteggiamenti negativi riguardo alle diverse caratteristiche e circostanze degli individui negli ambienti educativi. Poiché l'educazione riguarda direttamente tutti i membri della società, un sistema educativo inclusivo è centrale per costruire una societàcon un sistema educativo altamente qualificato e senza discriminazione. Anche se la consapevolezza rispetto all’educazioneinclusiva è aumentata di recente, la presenza di bambini e bambine che non hanno accesso al sistema scolastico per diverse ragioni o che continuano a sperimentare esperienze educative negative, indica  la necessità di miglioramenti in questo settore.

L'educazione inclusiva è una linea di pensiero basata sulla convinzione che l'educazione sia necessaria ad ogni persona per partecipare alla società. Questa visione riconosce le differenze personali e sostiene che ogni tutti abbiano diritto all'istruzione. Quando un programma di educazione inclusiva viene implementato, a trarne beneficio saranno sia la società, che i risultati accademici degli studenti e studentesse che hanno bisogno di un'educazione speciale e i loro pari. L'accettazione si sviluppa prima nell'ambiente scolastico, poi si sposta a casa, al lavoro e infine nella comunità. L'inclusività è una filosofia educativa e sostiene l'obiettivo di ciascuno di partecipare alla vita sociale in ogni sua forma.

Principi di base dell'educazione inclusiva

Secondo la ricerca sull'educazione inclusiva fatta da Sue Stubbs (2008):

Tutti i bambini e le bambine dovrebbero avere l'opportunità di esprimere e usare alternativamente le abilità in cui sono bravi.

Adattamenti personalizzati ai bisogni di tutti.

La tecnologia attuale dovrebbe essere usata in modo efficace.

L'inclusività non dovrebbe essere considerata solo nel contesto fisico, ma anche per facilitare i compiti cognitivi, sociali, affettivi, educativi.

La disposizione di alunni ed alunne dovrebbe favorire l’inclusione.

2.2.3.  Le principali ragioni a sostegno dell'educazione inclusiva

Secondo Amnesty International, la ragione principale a sostegno dell’educazione inclusiva è la "discriminazione".

La discriminazione tra le persone inizia in giovane età a seconda del sesso, del reddito, dell'origine etnica, delle lingue parlate, dellareligione, della disabilità, o per altri motivi. Oggi, purtroppo, questa distinzione impedisce ad ogni bambino di avere l'opportunità diricevere un'educazione equa e di partecipare alle attività sociali e culturali.

Amnesty International descrive la discriminazione come una situazione in cui una persona non può godere dei propri diritti umani elegali allo stesso modo degli altri a causa di una distinzione ingiusta in termini di politica, legge o trattamento.

La discriminazione è un insieme di atteggiamenti e comportamenti negativi che sono alimentati da pregiudizi contro i membri di ungruppo. I pregiudizi, e quindi la discriminazione, portano a pensieri negativi verso il gruppo o i suoi membri, così come ad atteggiamenti che includono emozioni negative come l'antipatia, il disprezzo, l'evitamento e l'odio. (Göregenli, 2008)

Discriminazione diretta: si riferisce al trattamento ineguale di una persona, gruppo o ceto della società a causa di differenze di fede, lingua o etnia, e così via. Il trattamento diverso include una vasta gamma di forme di discriminazione, dal deridere apertamente o denigrare, alla diffusione di discorsi di odio che incitano alla discriminazione contro questi gruppi. Il maltrattamento di uno studente o una studentessa in classe a causa della sua etnia e l'esclusione costante di uno studente a causa del suo aspetto sono esempi di discriminazione nell'ambiente educativo.

Discriminazione indiretta: si riferisce ad atteggiamenti difficili da riconoscere, che operano attraverso allusioni o formeindirette di espressione, o che discriminano senza creare situazioni apparentemente problematiche. "Ignorare" è una delle forme più evidenti di tale discriminazione. Un esempio di questo tipo di discriminazione è che nell'ambiente della classe, l'insegnante ignori gli interventi dello studente o studentessa etichettato/a come “cattivo” e rivolga le sue attenzioni principalmente a chi ha successo.

Inoltre, secondo l'UNESCO, l'educazione inclusiva è sostenuta da tre fattori distinti:

 

Aspetto educativo:

- Le scuole inclusive sviluppano metodi di insegnamento che rispondono alla diversità individuale, diventando beneficio pertutti.

È molto più probabile che tutti gli studenti e le studentesse partecipino e beneficino dei processi di apprendimento in uninsegnamento diversificato, basato sul rendimento scolastico dello studente e sui suoi bisogni, piuttosto che in uninsegnamento standard.

Aspetto sociale:

Le scuole inclusive creeranno le basi per una società più giusta e inclusiva attivando un cambiamentonell’atteggiamento.

Aspetto economico:

Le scuole che insegnano a tutti gli alunni ed alunne insieme hanno un costo minore di un sistema educativo in cui vengono dedicate scuole diverse per gruppi con caratteristiche diverse.

Benefici dell'educazione inclusiva

Tutti gli studenti e le studentesse, indipendentemente dalle loro capacità e abilità, hanno uguali diritti.

Tutti possono ottenere un aiuto individuale dall’insegnante nel processo di apprendimento.

I bambini e le bambine con bisogni educativi speciali possono acquisire abilità sociali e capacità di comunicazione.

Essi possono ottenere un'educazione di qualità e, in futuro, studiare all'università, padroneggiare una professione, diventare membri pieni e indipendenti della società.

Tutti possono sviluppare qualità umane come l'empatia, la pazienza, la tolleranza.

Scuole inclusive

Le scuole inclusive sono quelle che credono che tutti possano ottenere buoni risultati nonostante le loro differenze, e che valorizzano i diritti personali e l’equità.

In una scuola inclusiva, gli studenti e le studentesse appartenenti a tutti i gruppi culturali, etnici e socio-economici, sonovisti come componenti importanti della scuola.

Una scuola inclusiva si può definire come un approccio educativo che abbraccia e valorizza le differenze piuttosto che una strategia o una pratica.

Caratteristiche dell'educazione inclusiva

Leadership dedicata

Le figure che nelle scuole occupano posizioni di leadership (es: presidi) e insegnanti  (ad esempio coordinatori e coordinatrici) svolgono un ruolo importante nel definire una visione inclusiva, nel trovare sostegno per questa visione e nel lavorare con il personale scolastico per rendere la scuola una scuola di successo. Molti studi mostrano che la leadership può essere il piùimportante supporto o il più grande ostacolo allo sviluppo di una scuola inclusiva. Dirigenti e insegnanti in posizioni di leadershipprendono parte a questioni fondamentalmente come:

aiutare gli studenti, le studentesse, il personale e le famiglie a comprendere l'inclusività come filosofia di base della scuola.

Guidando il personale scolastico nell'implementazione di nuovi approcci nella  direzione dell'educazione inclusiva.

Incoraggiando e sostenendo gli/le insegnanti ad implementare nuovi metodi e strategie che supportino l'inclusività.

Educando le famiglie e la comunità locale all’importanza dell'inclusività a scuola.

Ambiente di apprendimento democratico

Una scuola inclusiva ha a cuore le differenze individuali, si preoccupa della partecipazione degli studenti e delle studentesse esostiene tutte le parti interessate della scuola (insegnanti, studenti, studentesse, personale amministrativo e famiglie) ad assumersi la responsabilità delle attività di insegnamento.

Una delle caratteristiche più importanti di una scuola inclusiva è l'uguaglianza. In una scuola inclusiva, tutti sono trattati con rispetto ed equità, e tutte le opinioni e i contributi sono presi in considerazione.

Un'altra caratteristica importante è la collaborazione; tutte le parti interessate dentro e fuori la scuola hanno la consapevolezza di lavorare insieme per il successo della scuola e dei suoi studenti e studentesse.

Uno dei requisiti di base di una scuola inclusiva è un ambiente di classe democratico in cui gli alunni e le alunne possano condividerele loro idee, stabilire insieme le regole e avere il diritto di prendere decisioni sul proprio apprendimento e sulla qualità dell'ambiente diapprendimento.

Cultura scolastica supportiva

Creare una cultura scolastica sicura, positiva e forte è uno dei passi più importanti per diventare una scuola inclusiva. Ecco alcuni passi che amministratori scolastici e insegnanti possono fare per creare una cultura scolastica inclusiva:

invitare famiglie e rappresentanti della comunità locale a visitare le scuole e le classi per supportare i progetti e partecipare all'insegnamento,

fornire agli studenti e alle studentesse l'opportunità di partecipare attivamente all'insegnamento concedendo loro la possibilità di prendere decisioni in merito,

incoraggiare tutte le parti della scuola a proporre consigli e miglioramenti e ad esserne i promotori,

sostenere piccoli o grandi eventi e celebrazioni che valorizzano le differenze a scuola.

Contenuti inclusivi

Nelle classi inclusive, gli/le insegnanti dovrebbero organizzare i contenuti e le attività didattiche tenendo conto dei diversi stili di apprendimento e includendo studenti e studentesse con diverse abilità e interessi, e considerando le differenze personali e culturali.

I contenuti presentati nelle aule inclusive dovrebbero incuriosire e gli argomenti dovrebbero essere interessanti e differenziati secondo i bisogni di apprendimento di alunni ed alunne.

Il materiale didattico dovrebbe essere arricchito per rivolgersi a studenti e studentesse con caratteristiche diverse. Durante le lezioni, è importante sottolineare l'esistenza di differenze individuali e l'importanza di preservarle.

Insegnamento inclusivo

Gli/le insegnanti che adottano l'educazione inclusiva dovranno organizzare materiali, piani di lezione, strategie di insegnamento, ambienti di apprendimento, obiettivi educativi secondo l’ottica dell'inclusione e per soddisfare i bisogni didattici di studenti e studentesse e prepararli al mondo del lavoro.

Alcune delle opportunità che un insegnante può offrire ad alunni ed alunne con diverse esigenze di apprendimento sono le seguenti:

preparare materiali di lavoro a livelli diversificati,

fornire scadenze individualizzate a coloro che hanno difficoltà a portare a termine i compiti assegnati nei tempi standard,

fornire la possibilità di utilizzare approcci di valutazione in cui può essere dimostrato  al meglio ciò che si ha imparato(presentazione di poster, presentazione orale, teatro, ecc.).

Gestione inclusiva della classe

Gestire la lezione in modo inclusivo, significa ridurre al minimo gli ostacoli al lavoro di insegnanti e studenti, utilizzare il tempo diinsegnamento appropriato e assicurare la partecipazione di tutti alle attività:

Gestire risorse, persone e tempo in classe.

Garantire che gli studenti e le studentesse rispettino sé stessi e l’ambiente in cui si trovano.

Assicurare la partecipazione attiva nei processi di apprendimento.

Modificare quei comportamenti che impediscono di partecipare all’apprendimento.

Di conseguenza, i passi e i metodi utili da seguire per la diffusione dell'educazione inclusiva e delle sue pratiche dovrebbero essere tra le priorità della politica dell'educazione.

I passi principali da implementare per diffondere l'educazione inclusiva in tutti i paesi, possono essere determinanti: accelerare l'informazione e le attività di sensibilizzazione a queste tematiche; aggiornare i programmi didattici e i materiali educativi per sostenere le pratiche inclusive, implementare la formazione per insegnanti. 

I passi proposti si collocano in una prospettiva olistica che porterà a cambiamenti positivi nell'intero sistema educativo.

La realizzazione di questi passi richiede che tutti gli attori dell'educazione lavorino in sinergia. Ogni passo lungo questo percorso e ogni progetto da realizzare è prezioso e ha il potenziale per essere una pietra miliare importante per consolidare e interiorizzare l’educazione inclusiva.

CONCLUSIONE

Il Right to Education Act (Legge sul diritto all’istruzione) (2009) garantisce l'istruzione a tutti i bambini e le bambine indipendentementedal loro ceto sociale, religione, abilità, e così via. È essenziale costruire una società inclusiva attraverso un approccio inclusivo. Nel fare ciò, abbiamo sfidato le credenze comunemente accettate e individuato una nuova serie di presupposti fondamentali. L'inclusione è piùdi un metodo per educare gli studenti e le studentesse con disabilità. Essa sottolinea che ognuno, indipendentemente dalla gravità delle sue disabilità, è un membro apprezzato della società e può partecipare alle attività che essa offre.

Una buona educazione inclusiva è quella che permette a tutti gli studenti di partecipare allo stesso modo, o quasi, a tutte le attivitàscolastiche. Per affrontare le sfide, il coinvolgimento e la cooperazione di educatori, educatrici, genitori e rappresentanti della comunità, è vitale al fine di creare scuole migliori e più inclusive. Il governo indiano sta cercando di migliorare il suo sistema educativo concentrandosi sull'approccio inclusivo. Le sfide possono essere superate aumentando la consapevolezza dei diritti umani epubblicizzando esempi positivi di bambini, bambine e adulti con disabilità che hanno successo nell'educazione inclusiva e nella vita oltre la scuola. Abbiamo bisogno di sviluppare un design inclusivo dell'apprendimento per rendere l'educazione fonte di emozioni positive per tutti i bambini e le bambine in modo che essa diventi accogliente, amichevole e vantaggiosa loro, e far si che si sentano parte di essa. Pertanto, l'inclusione è emersa come una buona soluzione alla questione di come educare in modo più efficace.

Questo nuovo mondo in continuo cambiamento si aspetta che si produca costantemente, soprattutto che si producano novità e che si stia al passo con i cambiamenti. Pertanto, la capacità di innovazione sarà una competenza indispensabile degli uomini e donne del domani. Tutte queste abilità che ci si aspetta di acquisire nel 21° secolo sono strettamente legate al concetto di apprendimentopermanente nel suo complesso. Proseguire le attività di apprendimento permanente per sviluppare conoscenze e competenze personali, civiche, sociali e/o professionali, sarà un approccio appropriato alle richieste dell'epoca attuale.

In conclusione, è importante sviluppare un'educazione incentrata sullo sviluppo delle competenze del 21° secolo e costruire un ambiente educativo comune dove le scuole e le istituzioni culturali hanno un obiettivo comune da raggiungere. Nelle scuole, gli/le insegnanti conoscono molto bene i bisogni, il linguaggio e le aspirazioni dei bambini, delle bambine e dei giovani, e le istituzioni culturalihanno risorse che possono diventare un campo per esperimenti e attività creative.

Tenendo conto delle mutevoli esigenze educative e del sovraccarico di informazioni che caratterizzano la nostra epoca, siamo alla ricerca di modalità di comunicazione personale, diretta e paritaria. È importante notare che la cultura e l'educazione sono vitali per lo sviluppo umano. L'educazione artistica e la creazione artistica arricchiscono il sistema educativo.