2.3.1 InCrea+: le attività del Curriculum

3. Sfida all'Inclusione: SOCIALE

ATTIVITA' 1: Storie di una parola

TITOLO

Storie di una parola

FORME DARTE

Arte performativa

DURATA

15 minuti solo per la storia

60 minuti per le attività successive.

ISTRUZIONI PASSO DOPO PASSO

L'insegnante spiega che gli studenti e le studentesse creeranno una storia in gruppo ma che ogni studente può contribuire solo con una parola alla volta.L'insegnante può dare un titolo o un argomento per guidare chi partecipa o si può lasciare completamente alla loro immaginazione.

Gli studenti e le studentesse vengono messi in gruppi di 4 o 5 e si siedono insieme in cerchio.

Il primo inizia dicendo una parola e la persona alla sua sinistra aggiunge lasuccessiva e così via in cerchio.

La storia finisce quando arriva a una conclusione ragionevole o, se necessario, l'insegnante può suggerire "avete altre 15 parole per finire le vostre storie",per esempio.

Un'attività successiva può prevedere che i gruppi condividano la loro storia con gli altri gruppi della classe. Questo può essere fatto con un breve riassuntodella storia o creando uno spettacolo, fumetto, film ecc. a seconda degli interessidegli studenti e delle risorse della scuola.

MATERIALI E

Nessun materiale richiesto per l'attività iniziale

RISORSE AGGIUNTIVE

 

Possono essere necessarie risorse aggiuntive se l'attività di follow-up è facilitata.



ATTIVITA' 2: Catena delle diversità

TITOLO

Catena della diversità

FORME DARTE

Belle arti

DURATA

30 minuti

ISTRUZIONIPASSO DOPOPASSO

L'insegnante spiega che si lavorerà su un'attività creativa legata alle somiglianze e differenze. Lascia agli studenti e alle studentesse un po' di tempo per riflettere.

Dare 6 strisce di carta colorata ad ognuno e chiedere di scrivere o disegnare 1 somiglianza e 1 differenza che notano con i loro compagni e compagne di classe su ogni striscia. 

Ognuno condividerà il contenuto di 2 delle sue carte, cioè due modi in cui è simile ai suoi compagni e compagne di classe e 2 modi in cui è unico e diverso.

Una volta che uno studente o studentessa ha condiviso il suo lavoro, può iniziare a creare la catena. Incollare le estremità della prima striscia per creare un anello. Poi continuare ad aggiungere e incollare le strisce per creare una catena. Ognuno può aggiungere le proprie strisce dopo aver condiviso le proprie idee.

La catena può poi essere esposta in classe come promemoria di come sono tutticollegati dalle loro somiglianze e differenze.

MATERIALI ERISORSEAGGIUNTIVE

6 strisce di cartoncino o carta colorata per ciascuno, penne, matite, colla.

FONTE

https://www.uh.edu/cdi/diversity_education/resources/_files/_activities/diversity-activities-for-youth-and-adults.pdf p.10

ATTIVITA' 3: Questa è la mia arancia!

TITOLO

Quella è la mia arancia!

FOCUS

Sfide all’inclusione affrontate: sociali

Life skills promosse: pensiero creativo, lavoro di squadra, capacità di interazione

FORME ARTISTICHE

Arti performative – osservare e descrivere l’arancia; inventare una storia di vita

OBIETTIVO

Stimola il gruppo ad individuare bisogni comuni e a pensare a modalità per soddisfarli. 

L’ attività esplicita le caratteristiche della diversità chiedendo ai ragazzi di inventare una storia di vita. È una metafora che aiuta a riconoscere che abbiamo molte differenze ma condividiamo anche delle somiglianze di base.

 

Articolazione obiettivo 

Richiesta di partenza: descrivere l’arancia, inventare una storia sulla vita dell’arancia e riconoscerla una volta sbucciata.

Ogni partecipante risponderà individualmente alle seguenti richieste:

Elenca almeno 3 caratteristiche che ti rendono unico/a e ti distinguono dai tuoi compagni e compagne

Elenca almeno 3 caratteristiche o 3 bisogni che hai in comune con gli altri e le altre

Elenca almeno una strategia/modalità che si potrebbe usare per soddisfare uno di questi bisogni comuni

In gruppo inventa uno slogan che riassuma il significato dell’attività di oggi.

PASSI


PASSO 1

  1. Dividere la classe in gruppi di tre.

  2. Dare ad ogni gruppo un'arancia.

  3. Chiedere a ciascun gruppo di ispezionare attentamente la propria arancia e di notare le caratteristiche dell'arancia come protuberanze, segni, macchie, ecc.

  4. Chiedere a ciascun gruppo di dare un nome alla propria arancia e di inventare una storia di vita come se fosse una persona, ad esempio quanti anni ha, quanti fratelli e sorelle ha, cosa fa per divertirsi, che cibo le piace e non le piace, il suo colore preferito, ecc… Ai partecipanti viene lasciata massima libertà di espressione e creatività nel formulare la propria storia.

  5. Chiedere a ciascun gruppo di scegliere un portavoce che condivida la storia di vita della propria arancia

PASSO 2

  1. Il conduttore raccoglie tutte le arance e le sbuccia

  2. Le arance vengono disposte al centro della stanza e si chiede a ciascun gruppo di trovare e identificare la propria arancia. Questa dovrebbe essere una sfida difficile!

PASSO 3 

  1. Si conduce una discussione ponendo una serie di domande come:

    È difficile identificare la vostra arancia? Se sì, perché?

   Cosa ci dice questo sulle arance? (Il punto qui è che anche se sono diverse, sono tutte arance e quindi condividono delle somiglianze)

   Ciò che abbiamo scoperto sulle arance vale anche per gli esseri umani?

   Abbiamo già visto che siamo unici e questo rende il mondo diverso, ma abbiamo anche dei bisogni di base condivisi? Se sì, quali potrebbero essere? Come si potrebbe fare per soddisfare questi bisogni?

  1. Chiede ad ognuno di formulare un pensiero conclusivo sull’attività formulando uno slogan/proverbio/titolo



ATTIVITA' 4: Autoritratti significativi

TITOLO

AUTORITRATTI SIGNIFICATIVI

Sfida all'inclusione affrontata

Sfide di giftdness, sociali, culturali, socio-economiche

FORMA DARTE

Arte visiva

DURATA

50 minuti a sessione

ISTRUZIONI PASSO DOPO PASSO

Primo giorno: studi sui ritratti

Gli studenti e le studentesse entrano in classe e vedono tre autoritratti sullaparete/schermo. Scegliete ritratti di minoranze sottorappresentate, ritratti di personesocialmente svantaggiate e altri.

In gruppi di non più di 3 persone, chiedete loro di scrivere tre cose che sono simili nei ritratti, tre cose che sono diverse.

Nel tempo rimanente, gli studenti e le studentesse lavorano in gruppi per studiare le foto e scrivere le loro osservazioni.

Secondo giorno: auto-descrizione

Consegnare ad ognuno un foglio con domande che portano a riflettere sulla propria personalità: "Qual è una parola che useresti per descriverti?" "Qual è il tuo capo d'abbigliamento preferito che possiedi?" "In quali contesto ti senti a tuo agio?"

Successivamente, fornire altri ritratti (con l’uso del videoproiettore) e sostenere chi partecipa nell’imparare dei facili termini della fotografia, come composizione,disposizione, primo piano, equilibrio, spazio e , naturalezza.

Terzo giorno: Sviluppare gli hashtag

Il terzo giorno, gli studenti e le studentesse devono sviluppare un hashtag per la questione sociale a cui sono interessati. Alcuni esempi di hashtag possono essere:#StopDomesticViolence, #IAmNotAStatistic, #BlackLivesMatter, e #BuildBridgesNotWalls.

Devono creare il proprio hashtag.

In seguito dovranno programmare come scattare i propri ritratti, pensando all'abbigliamento, l'ambientazione, lo sfondo, l'espressione del viso, la posa e la distanza dalla macchina fotografica, gli hashtag da usare.

Quarto giorno: Gli studenti e le studentesse usano a turno la macchina fotografica, o i telefoni, per scattare le foto, con l'aiuto degli altri. 

Quinto giorno: Esposizione delle foto in formato digitale e discussione sugli hashtag sceltie sull'immagine. Oppure esposizione nella mostra della scuola.

 

MATERIALI ERISORSEAGGIUNTIVE

3 Ritratti stampati o selfieQuaderni bianchi

Fotocamera o/e fotocamera del telefonoVideo proiettore

FONTE

https://www.davisart.com/sites/default/assets/File/high-school-art-students- break-stigmas-and-negative-stereotypes.pdf